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Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo

Scritto in data: 20 Ottobre 2021 | Autore: "Federico Bottaini"

Provo ora a fare un gioco di fantasia e mi domando se con l’immaginazione posso pensare ad una società ideale: come sarebbe? Il mio gioco di fantasia modella una società in cui l’armonia tra le persone, la natura e tutte le cose è spontanea, vera e vissuta. Vi è abbondanza per tutti, la gentilezza, il rispetto, la libertà e la compassione sono valori talmente radicati in gran parte degli individui, che gli episodi di violenza (anche la più minima) sono rari pressoché nulli.

Una società basata sulla felicità, la pace e la vita. Immagino una società inclusiva, dove è normale aiutare il prossimo in difficoltà, in modo spontaneo, sentito, senza volere nulla in cambio. C’è posto per tutti, spazio e opportunità di coltivare ognuno i propri talenti. Ognuno fa felicemente e con competenza il proprio ruolo, il proprio mestiere, quello che è più portato a fare e che fa con molto piacere, che lo rende felice, anche grazie al fatto che da il suo piccolo contributo utile alla collettività.

La descrizione potrebbe continuare nei dettagli, tuttavia penso che queste poche frasi rendano l’idea del tipo di rapporto intendo ci sia tra gli uomini stessi e tra uomini e il mondo che li circonda.

Forse qualcuno si domanderà, e me lo domando anche io, se questa visione non è forse altro che una pura fantasia e una mera utopia?
Non dico di no, può essere, certo, è solo un gioco del resto. Tuttavia potrebbe essere realizzabile, anzi potrebbe anche accadere veramente.

Mi rendo conto che potrebbe essere impensabile e addirittura assurdo, che forse potrebbe essere la speranza del più inguaribile ottimista. Certamente, visto lo stato attuale in riversa la società, questi rosei orizzonti (almeno per me) sembrano più che altro miraggi.

Che c’entra questo apparentemente gioco di fantasia con un professionista nel campo della comunicazione grafica e web? Con un po’ di pazienza, arrivo piano piano al dunque.

In una società dove ci sono risorse abbondanti per vivere tutti nella ricchezza, c’è armonia, pace e libertà. dove si è felici nel creare e nel dare il proprio contributo costruttivo al mondo, come potrebbero essere le aziende, le attività, i servizi ecc.?

Immagino che in questa “evoluzione collettiva” dell’uomo, anche le attività, di conseguenza, si sono evolute. Non hanno messo il profitto e il potere in primo piano, ma sono una normale conseguenza del portare valore autentico, funzionale e sostenibile al servizio del prossimo. Come ci dice una frase che mi ispira molto di Albert Einstein: “Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore”. A partire dagli imprenditori, i capi di governo e giù fino al più umile dei ruoli, tutti o la gran parte di essi, hanno compreso e attuato questo e si sono ispirati ai valori più alti di cooperazione, sostenibilità e condivisione. La quasi totalità dei soggetti del mondo professionale, sociale e culturale ha assunto la responsabilità in ogni aspetto di quello che la propria attività comporta nel mondo.

Ecco che un’azienda produce e promuove prodotti che puntano alla qualità, in tutti i suoi aspetti, sia dell’oggetto/servizio, che nel processo produttivo sostenibile, senza dimenticare il rispetto e la cura dei componenti umani.

I prodotti sono fatti con materiale robusto, sicuro, duraturo, non inquinante, progettati per rendere al massimo e con prezzi accessibili. lo sviluppo interno porta a un miglioramento della qualità, dell’unicità e della funzionalità. La fase di produzione è realizzata nella quasi totale sicurezza, grazie alla tecnologia, gli incidenti sul lavoro sono diminuiti al tassi infinitesimali. Tutto il processo produttivo è a impatto ambientale zero, cosi come il prodotto riciclabile al 100%. Si è capito che se il lavoratore ha i giusti ritmi, stimolato creativamente, economicamente e frequenta un ambiente armonioso e leggero, il risultato è una produzione più efficace, veloce con la tendenza all’eccellenza in tutti i campi. Stessa cosa nel campo dei lavoratori di un qualsiasi altro servizio.

In un mondo del lavoro dove le varie attività, impese e servizi di ogni genere, il profitto non è il primo obiettivo, non ci sono strategia marketing volte a creare l’esigenza di quel prodotto/servizio nel consumatore, ma la scelta da parte di quest’ultimo è fatta in base alle reali esigenze pratiche o alla semplice esperienza di usare un qualcosa di bello.

In tutto questo si ottengono guadagni più stabili nel tempo (per il proprietario e per il lavoratore) e quindi abbondanza e qualità di vita per tutti. Un mondo che agisce principalmente in modo egioco, dall’individuo alle aziende, genera sofferenza, agli altri, al mondo e di conseguenza a se stessi.

Questa è in sintesi la mia personale visione della società ideale, del mondo del lavoro e quindi del marketing. Può apparire in controtendenza, informare della qualità, della bontà del progetto, dei vantaggi che ne deriva lo scegliere questo prodotto/servizio. Sostengo che se vogliamo migliorare il mondo, dobbiamo avere il coraggio di vivere senza sopraffare, danneggiare o mancare di rispetto all’altro o alle cose. D’altra parte Gandhi suggeriva e suggerisce a noi tutti oggi, di essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. Ognuno nel suo piccolo può dare il suo contributo. Questa allora diventa la linea guida delle mie azioni professionali e come direbbe l’esperto di marketing, la “vision” e la “mission” che sento.

“C’è una rivoluzione che dobbiamo fare se vogliamo sottrarci all’angoscia, ai conflitti e alle frustrazioni in cui siamo afferrati. Questa rivoluzione deve cominciare non con le teorie e le ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente.

La società non è altro che quello che siamo noi. La società non è diversa da noi. Se ci troviamo in una situazione di conflitto, se siamo avidi, invidiosi, spaventati, creeremo una società che rispecchierà tale situazione.

Siamo meschini, gelosi, vani, avidi, quello è ciò che creiamo attorno a noi, quello è la società in cui viviamo. Le atrocità e le stupidità perpetrate dalle nazioni e dalle fedi, possono essere così vaste da sembrare qualcosa di differente dalle piccole meschinità e follie dell’individuo. Ma la differenza è nel grado e non nel genere ed è al livello della vita individuale che nascono tutti i problemi. quindi la sola rivoluzione che può cambiare il mondo è una rivoluzione nell’individuo, nelle sue attitudini e nella sua condotta rispetto alle sue relazioni, non soltanto con le altre persone, ma anche con le cose, con la natura e con le idee.”

"Jiddu Krishnamurti"

Post scriptum:

Tengo a precisare che questa è una mia riflessione e non una presa di posizione; è un libero ragionamento che mi piace condividere, senza prendermi troppo sul serio e senza voler offendere ne giudicare alcuno. L’intento è quello di pormi domande che siano costruttive restando leggero come se fosse un gioco.


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